





del romanzo di Elisa Menon
Gorizia, Piazza Sant'Antonio
Nell'ambito del festival quivivo 2025
L'autrice presenta il suo libro Guance bianche rosse (Einaudi, collana Unici), in dialogo con lo scrittore Andrea Pomella.
Il libro, menzione speciale della giuria al Premio Calvino 2024, tratta uno degli episodi più difficili della storia del confine orientale ovvero l’eccidio di Porzûs al quale il nonno dell’autrice ha preso parte. E proprio in virtù di questo legame privato con quello che è un evento cruciale della storia locale, ci offre un racconto che non vuole intervenire sul piano storico o ideologico, piuttosto narrare le vicende umane di chi, suo malgrado, di questo evento è stato protagonista.
Quivivo 2025 / Se io fossi Caino
con i detenuti della C.C. Di Gorizia
Prenotazione obbligatoria

È disponibile Numero 8, il giornale del carcere di Gorizia, realizzato assieme ai detenuti nell'ambito del festival Se io fossi Caino.
Dal 2015 Fierascena realizza interventi di sostegno, formazione e inclusione attraverso il teatro sociale offrendo percorsi rivolti alle categorie fragili, laboratori teatrali, esperienze di arte relazionale, spettacoli e molto altro.
naturalmente vicino
Una rassegna diffusa nella zona del confine orientale che porta il teatro sociale e contemporaneo in sedi non convenzionali del territorio transfrontaliero, «naturalmente vicino» alla gente che lo abita e agli spettatori che sono invitati ad esplorarlo nella sua complessità e bellezza.
dedicati ad anziani fragili
La cenere e il fiore coinvolge anziani residenti in strutture a loro dedicate all’interno di un’esperienza di teatro sociale che si conclude con uno spettacolo pubblico. Il percorso è dedicato alla socialità, al benessere emotivo e al diritto di partecipare attivamente alla vita.
SEMENTI – Alta formazione per giovani promesse
SEMENTI – izobraževanje za mlade talente
Quivivo 2025 / Open Call «Via Vittorio 174» per artisti o compagnie teatrali under 35

L’attenzione può essere istantanea, l’interessamento fatuo, la cura no.
La cura segue un progetto, un processo che si sviluppa fra passato, presente e futuro.
La cura non solo si interessa ma partecipa: avere cura significa avere a che fare.
In ogni progetto curato c’è qualcosa che manca, di ancora incompiuto, di ancora indeciso, che può fallire, e il coinvolgimento autentico in un rischio non lascia indifferenti.
Abbiamo cuori complessi che nella più piana normalità nascondono delle profondità impressionanti: è lì che nasce il teatro.






